Erice offre diversi spunti per fare delle passeggiate uniche tra storia e natura in grado di regalare forti emozioni. In un autentico tuffo nel passato, tra l’imponenza delle millenarie mura elimo-puniche, dove ancora echeggiano i tanti miti e leggende del passato ed il “respiro” dell’antico bosco. Un’oasi di pace praticamente ad un tiro di schioppo dal centro abitato, famoso in tutto il mondo, oltre che per le sue chiese e gli antichi monumenti, anche per i dolcini della tradizione conventuale.

Visitando il borgo medievale ericino, con le sue strade selciate ed i tanti campanili che svettano verso il cielo, è possibile anche immergersi nel “polmone” verde che incorona la cima del monte che fu della dea Venere: un vero e proprio angolo di paradiso, con i suoi silenzi e l’alone di mistero che pervade ogni angolo di questo luogo incantato.

Il percorso parte praticamente all’ingresso del paese, nei pressi di Porta Trapani, proprio davanti la Matrice, l’imponente e meraviglioso duomo di Erice con la sua torre campanaria che offre un panorama unico da un lato su Trapani e la sua falce, dall’altro sul borgo medievale e le sue tradizionali case di pietra, i giardini e le Torri del Balio. Il sentiero costeggia la millenaria cinta muraria del centro storico ericino, passando per porta Carmine e porta Spada ed arrivando fino al Quartiere Spagnolo ed alla sua suggestiva vista panoramica sul golfo di Bonagia e monte Cofano. Si tratta di un percorso davvero unico, che alterna passaggi in un caratteristico ponticello in legno ad “immersioni” nel verde degli alberi secolari: sempre con lo sfondo delle millenarie mura elimo-puniche, che si snodano in un percorso lungo circa 900 metri, caratterizzato dalla presenza di torrioni, portelle. La cinta muraria risale all’VIII A.C ed in alcuni blocchi, alcuni davvero grandi tanto che le mura vengono chiamate anche “ciclopiche“, è possibile vedere alcune lettere dell’alfabeto punico.

L’area del sentiero delle mura, ideale, oltre che per intraprendere un trekking lungo i molti percorsi che si snodano per i vari  del monte, anche per un pic-nic nel bosco, è praticamente alla portata di chiunque: passeggiando per i viali dell’antico bosco di Erice si può godere di un impareggiabile senso di tranquillità  che inebria i sensi. Permettendo di scaricare stress e ansie quotidiane. Superata l’area di sosta di porta Carmine il sentiero continua a scendere verso porta Spada ed il Quartiere Spagnolo, una antica caserma mai ultimata, che si affaccia sull’Agroericino e sul versante dei “runzi”, dove tra agosto e settembre è possibile andare a raccogliere delle squisite more. Da qui è possibile rientrare in paese dalla via dell’Addolorata, magari dopo avere visitato la suggestiva chiesetta medievale di Sant’Orsola, dove anticamente, il Venerdì Santo, uscivano i gruppi della processione dei Misteri. Continuando invece lungo la via Apollonis si  arriva nei giardini del Balio, raggiungendo così il Castello di Venere, dove anticamente sorgeva il tempio della dea dell’amore. Un luogo davvero magico, dove ancora echeggiando i miti ed i fasti del passato legati al culto di Venere.

 

 

(foto e testo di Mario Torrente)