Escursioni CAI Intersezionale ERICE e Messina. 23 – 24 ottobre 2021. Traversata dei monti dello Zingaro – Scaletta Maruzza Monte Cofano

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di Rocco Chinnici

Pioverà o non pioverà?

Questo è il problema che ci assilla nei giorni precedenti il fine settimana. Consultazioni ossessive dei bollettini meteo che mutano e si smentiscono a vicenda. Continui scambi di opinioni tra i direttori. Venerdì mattina finalmente la decisione è presa: si inverte l’ordine delle escursioni, sabato i Monti di San Vito, domenica la zona Custonaci – Cofano.

L’avventura comincia sabato mattina prima delle 7 con la sistemazione di qualche auto nei punti di arrivo: Macari e San Vito. Intorno alle 7:30 siamo tutti a Portella Scardina per iniziare di buona lena la nostra traversata dello Zingaro alto. Il cielo è coperto ma non dovrebbe piovere. Alle falde di monte Scardina varchiamo il cancello che immette nella zona alta della Riserva dello Zingaro e ci dirigiamo verso il versante orientale di monte Speziale. Un fuoristrada ci raggiunge, scende una sorvegliante della Riserva, con cui ci complimentiamo per la buona manutenzione dei sentieri, che ci augura buona camminata.

Attraversiamo la Foresta Pietrificata, una serie di rocce dalle forme bizzarre, e di buona lena ci dirigiamo verso monte Speziale. Alcuni salgono sulla cresta, altri si mantengono sul sentiero parallelo un pò più in basso. Dalla cresta si vedono i due versanti del mar Tirreno, quello lato Castelluzzo e quello lato Zingaro. Dopo poco tempo ci riuniamo e proseguiamo dirigendoci verso la panoramica sella tra Monte Acci e Monte Passo del Lupo. A mezzogiorno circa dopo avere ammirato il massiccio roccioso “Cresta del drago” proteso sul mare, raggiungiamo Portella San Giovanni, da dove alcuni di noi scenderanno verso Macari evitando prudentemente la parte più impegnativa e difficile del percorso. Ma è ancora presto e possiamo fare ancora strada insieme. Ci separiamo più avanti, al cancello di uscita di Portella Sauci, dove scherzosamente ai più arditi viene chiesto di fare “testamento”…

Da qui in poi il gruppo degli audaci prosegue lungo la linea delle creste. Superiamo la prima, monte Sauci, abbastanza agevolmente ma le due successive, Pizzo Sella, già a prima vista lasciano presagire un notevole impegno muscolare e giochi di equilibrismo sulle rocce. Dopo avere rassicurato qualcuno dei nostri più titubanti, iniziamo la sfida.

Il percorso è veramente impegnativo, l’attenzione deve essere massima, ma lo spettacolo è impareggiabile: mare a destra e sinistra, noi sospesi tra cielo e terra. A volte ballerini, altre volte quadrupedi, altre ancora alle prese con l’antica e sperimentata tecnica “lombo-sacrale”.

Per avere una idea delle difficoltà basti dire che impieghiamo quasi tre ore per percorrere meno di due chilometri di “roccette insidiose”, per buona parte in discesa. Un banco di nebbia si alza da est quando gli ultimi raggiungono la selletta del Monte Monaco e ci fa desistere dal proposito di raggiungerne la vetta. Pazienza, ma abbiamo già tanta bellezza memorabile nei nostri occhi e stanchezza nelle gambe, così ci rassegniamo facilmente. In meno di un’ora di sentiero raggiungiamo le auto lasciate all’arrivo nella mattinata. Con questa recuperiamo le altre auto e torniamo ad Erice dove passeremo la notte.

Bilancio della giornata: sfida al meteo avverso e niente pioggia, quasi dieci ore di cammino, qualche pantalone bucato, tanto divertimento e sorrisi stampati in viso appagati da una escursione memorabile.

Per cena tutti a ristorante a ripassare i momenti della giornata e preparare il programma del giorno seguente.

Le previsioni per la domenica non sono buone, possiamo sperare che la mattinata sia asciutta ma da metà giornata si attendono piogge abbondanti. Decidiamo che l’itinerario sarà la salita alla selletta del Cofano da Scaletta Maruzza.

Ci rivediamo la mattina intorno alle 9 e iniziamo la salita. il cielo è coperto ma non sembra voglia piovere, almeno non subito. Il percorso di Scaletta Maruzza è sempre affascinante e panoramico. Raggiungiamo agevolmente la selletta e, dopo una breve discussione su come proseguire, ci dividiamo in due gruppi che fanno itinerari diversi. Intanto ad ovest il cielo comincia a farsi scuro e minaccioso e dopo un’ora circa comincia a piovere. Decidiamo di tornare alle macchine, vorremmo arrivarci in fretta ma il terreno è diventato fangoso e dobbiamo procedere con cautela.

Più o meno bagnati e infangati saliamo sulle auto per raggiungere l’ultimo traguardo della giornata: il pane cunzato di Custonaci! Questo ultimo momento di convivialità lo viviamo in allegria, tra ringraziamenti, promesse di rivederci presto, scambi di numeri di telefono, esprimendo il meglio della socialità CAI. Qualcuno, spinto più dai boccali di birra che dalle esortazioni degli amici, recita una poesia dialettale di Ignazio Buttitta. E’ ormai tradizione consolidata che le intersezionali col CAI di Messina debbano prevedere un intermezzo letterario.

Adesso è giunto il momento di tornare alle rispettive dimore, chi a Trapani, chi a Messina, chi a Palermo. Ma c’è pure chi deve tornare in aereo come le nostre due affezionate socie del “Continente” venute appositamente da Legnano per vivere insieme a noi e agli amici di Messina quest’altra memorabile avventura.

Un ringraziamento particolare va ai direttori e al qualificato film maker Oliver.

Direttori
Primo giorno: Angelo La Rosa (Cai Messina); Rocco Chinnici e Gaspare D’Avaro (Cai Erice)

Secondo giorno: Angelo La Rosa (Cai Messina); Monica Cassetti e Rocco Chinnici (Cai Erice)

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