Archeo Trekking nel Parco Archeologico di Segesta – 15 gennaio 2023

gruppo

di Roberta Zaccarini

In una giornata di luce di rara bellezza per il mese di gennaio, ci incontriamo numerosi al Parco Archeologico di Segesta per un’escursione archeo trekking davvero suggestiva, tra storia e natura. Siamo accolti dal Direttore del Parco Luigi Biondo che sarà la nostra guida speciale dell’itinerario all’interno del Parco monumentale e archeologico e dal Presidente Vincenzo Fazio, collaborati dagli accompagnatori Monica, Vittoria e Roberta, le guide del CAI Erice che hanno progettato questo suggestivo itinerario.

Dopo un breve briefing introduttivo, in cui apprezziamo molto la riorganizzazione gestionale e amministrativa operata di recente al Parco di Segesta, che ha consentito di superare gli ingressi del Parco di Selinunte, ci avviamo davvero numerosi all’esplorazione della storia, accompagnati magistralmente dalla ns qualificata guida in un tuffo nel passato, alle origini della colonizzazione greca in Sicilia, le cui vestigia a Segesta sfidano i tre millenni.

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Il nostro percorso ci porta come prima tappa al “Santuario Mango” dove una luce fantastica illumina le vestigia di un passato poco conosciuto ai più. Mura monumentali, blocchi di colonne, capitelli dorici sparsi all’interno del perimetro del Santuario ci fanno immaginare un’ opera incompiuta crollata nel passato forse per un forte terremoto. Siamo in un tempio fuori le mura, all’ingresso di una gola incantata dove scorre il fiume Crimisi nei cui versanti si offre alla vista una vegetazione rigogliosa di macchia mediterranea in precoce fioritura, che si alterna a verdi boschi a macchia di leopardo.

Da lì ci inerpichiamo in salita sopra il torrente della Fusa in direzione della collina. Con nostra sorpresa il Direttore Luigi Biondo ci fa scoprire numerosi insediamenti millenari che si sono susseguiti nei secoli partendo dagli Elìmi, ma negli scavi del Parco di Segesta emergono visitabili anche reperti di epoca islamica con una originale moschea; passiamo poi dai resti di un castello medievale e prima di raggiungere il suggestivo Teatro in vetta alla collina, ci soffermiamo a vedere gli scavi che hanno portato alla luce i resti dell’Agorà. Dal Teatro la vista panoramica a 360° è stupenda, un susseguirsi di colline e terre coltivate fino a raggiungere il mare in lontananza, fanno da sfondo ad un luogo dove l’acustica è amplificata naturalmente e resa particolarmente limpida e pulita grazie ad una cavità che si trova sotto il teatro e che funge da cassa di risonanza come in un gigantesco violino. Nulla nell’antichità era lasciato al caso, dalle mura che cingevano il maestoso Teatro si scorgono i fori che all’alba e al tramonto lasciavano passare la luce fasciata proiettata per illuminare magistralmente le rappresentazioni sul Palco, una sorta di “effetti speciali” primordiali e naturali, molto più potenti di quelli odierni.

La guida narrante ci fa apprezzare non solo l’ ingegneria e l’architettura straordinaria del monumento sotto i ns piedi, ma richiama anche il vissuto e l’organizzazione delle antichissime rappresentazioni teatrali. Proseguiamo spediti in discesa lungo la collina dove si erge maestoso il Tempio di Segesta, che da molti punti del Parco si vede sorgere sopra i vigneti o le messi, con un effetto in movimento che doveva provocare grande suggestione ed emozione ai visitatori di un tempo, ma che continua a suscitarne tutt’ora dopo quasi tre millenni.

Ci soffermiamo per una breve pausa defaticante all’area attrezzata, per subito riprendere il cammino di risalita verso il Tempio che ci accoglie maestoso in una atmosfera che trasuda di sacralità. Salutiamo la ns preziosa e sapiente guida e ci soffermiamo a godere il genius locy di una delle grandi meraviglie della Sicilia ereditata dalla più grande civiltà del passato pre romano, che ha colonizzato e contagiato con la propria civiltà ellenica l’intero Mediterraneo.

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